Flugblatt zum Bau-Streik am 1. November 07

Diese Flugblatt auf deutsch und italienisch haben wir am Bau-Streik in Basel und Zürich und an der Demo in Zürich am 1. November 2007 verteilt:

Solidarität mit dem Streik der Bauarbeiter!
Der Widerstand der Bauarbeiter wird sichtbar – in vielen Städten kommt die Streikwelle ins Rollen! Ein kraftvoller Anfang für eine längere Auseinandersetzung um zentrale Anliegen, die alle von der ArbeiterInnenbewegung erkämpft worden sind. Die Baumeister zeigen deutlich, dass sie die alleinige Bestimmung über die Arbeitszeit wollen. Damit aber nicht genug. Den Kampf um 80 Minusstunden nehmen diese Kapitalisten zum Anlass, den ganzen LMV zu zerschlagen. Was das bedeutet, können nicht nur die deutschen Kollegen, die lange ohne Vertrag arbeiteten, erzählen: Lohndumping. Auch hier ist es mehrfach nachgewiesen – im Kanton Zürich sogar staatlich abgesegnet!

Der Chef kann nicht dein Partner sein!
Der freche Angriff der Baumeister hat Programm. In allen Branchen und Ländern versuchen die Kapitalisten das letzte aus uns Lohnabhängigen herauszupressen. Der Widerspruch der Kapitalinteressen mit unseren Interessen wird offensichtlich. In dieser Situation die Sozialpartnerschaft zurück zu flehen, wie es derzeit die Gewerkschaftsführung macht, ist Blödsinn. Eine Partnerschaft mit wem und wozu? Mit Sozialpartnerschaft können die Unternehmer heute Verschlechterungen durchdrücken, während uns die Hände durch den Arbeitsfrieden gebunden sind.

Widerstand AUFBAUEN!

Um was geht es?
Die Baumeister haben den LMV (Landesmantelvertrag) auf den 1. Oktober ge-kündigt, um einen neuen nach ihren Wünschen zu diktieren. Am liebsten wür-den sie alle kollektiven Bestimmungen wie Arbeits-zeit, Lohn und sonstige Schutzbestimmungen für die harte Arbeit auf dem Bau wegstreichen. Damit gehen die Bosse zum An-griff über. Einzig der Ar-beitsfrieden muss erhalten bleiben, um den Klassen-kampf von oben abzusi-chern. Denn „friedlich“ las-sen sich Profite besser ein-kassieren. Dies gilt für alle Branchen und Sektoren – deshalb Solidarität!


Die Baumeister sind durch den massiven Widerstand aufgeschreckt. In den Medien und auf den Baustellen schimpfen sie über Blockaden und Störaktionen, die das Klima vergiften sollen. Das interessiert uns nicht! Viel wichtiger ist, gerade auf den Baustellen, die ersten Streikerfahrungen zu diskutieren. Eine Organisierung vor Ort ist das Beste, um den Bossen auch längerfristig effektiv entgegenzutreten und Widerstand von unten aufzubauen! Denn ein guter LMV muss her, ohne Arbeitszeitflexibilisierung und Lohndruck. Diesen müssen wir uns ERKÄMPFEN und nicht auf das Verhandlungstalent der UNIA-Führung vertrauen.

Für den Kommunismus!

Solidarietà con lo sciopero degli edili!
La resistenza degli edili si fa sentire – lo sciopero si sparge come una macchia d’olio in molte città e nei cantieri della NFTA. Un inizio energico per una lunga discussione che vede al centro le conquiste realizzate dalla classe operaia. Gli impresari costruttori sono intenzionati a decidere da soli sull’orario di lavoro. Ma non è tutto. In seguito alla lotta contro la sfrenata deregolazione degli orari di lavoro – l’introduzione della disoccupazione invernale è solo un esempio – i capitalisti colgono l’occasione per sbarazzarsi del Contatto nazionale mantello. I colleghi tedeschi, i quali da lungo tempo lavorano senza contratto, e anche quelli di altre nazioni, ci possono spiegare quel che ciò significa: dumping salariale. Succede anche qui da noi, nel Canton Zurigo è addirittura impartito dallo Stato.

Il tuo capo non è il tuo partner!
L’ attacco ai contratti collettivi dimostra con chiarezza le contraddizioni tra gli interessi dei capitalisti ed i nostri. È da sciocchi implorare il partenariato sociale come attualmente lo fanno i dirigenti sindacali! Un partenariato con chi e per cosa? Con il partenariato sociale gli imprenditori possono farsi largo introducendo peggioramenti mentre noi abbiamo le mani legate per via della pace sociale.

Incrementiamo la resistenza!

Gli impresari-costruttori hanno disdetto il Contratto nazionale mantello (CNM) per il 1 ottobre e ne hanno dettato uno nuovo su loro misura. Toglierebbero ben volentieri ogni disposizione collettiva, per esempio l’orario di lavoro, il salario e altre conquiste sociali che tutelano gli edili. Gli impresari passano così all’attacco. Non vogliono che si tocchi la pace sociale per garantirsi una lotta di classe dall’alto. È noto che gli incassi si fanno meglio in tranquillità!
Questa situazione concerne tutte le categorie e tutti i settori. SOLIDARIETÀ!


Gli impresari-costruttori sono più che stupiti dell’enorme resistenza. Nei mass-media e sui cantieri inveiscono contro i volantini nei quali si parla di blocchi e azioni. Questi rovinerebbero il clima di lavoro. Ma non c’interessa! Quello che noi riteniamo importante è proprio discutere nei cantieri delle prime esperienze dello sciopero. Un’organizzazione sul posto è la cosa migliore per, a lungo termine, affrontare i capi e per organizzare la resistenza dal basso. Vogliamo un contratto senza flessibilità dell’orario di lavoro e senza pressioni salariali. CONQUISTIAMOCELO noi e non fidiamoci del talento di negoziazione dei dirigenti dell’UNIA.

Per il comunismo!