Difendiamo le/i militanti del SRI attaccati in Svizzera, Belgio e Spagna!

Difendiamo le/i militanti del SRI attaccati in Svizzera, Belgio e Spagna!

È noto: il capitalismo non ha più nulla da offrire, salvo l'aumento degli scenari di guerra, la diminuizione delle qualità del lavoro e di vita e la lotta di classe dall'alto acuita. La crisi attuale si propaga non solo nell'economia ma ormai da tanto e nei più svariati ambiti sociali anche in politica e nella cultura dove le conquiste progressiste sono rimosse dai valori tradizionali fino a reazionari. Se la spirale della crisi capitalista gira, con essa al più differita nei tempi va su di giri anche la macchina della repressione quando si muove la resistenza sul posto di lavoro, nelle piazze, contro la distruzione ambientale e per un'alternativa rivoluzionaria al capitalismo vigente! La repressione reagisce con vari strumenti contro le più svariate forme e contenuti della resistenza in generale e in particolare anzitutto contro l'organizzazione rivoluzionaria.

"Il passaggio attraverso le sale dei tribunali diventa parte del processo rivoluzionario" 1

 Succederà dal 19-23.9 nel tribunale penale di Bellinzona (nel sud svizzero). La procura federale svizzera, dopo lunghissime e dispendiosissime investigazioni anche a livello internazionale ha deposto un fascicolo d'accusa contro una compagna del revolutionärer Aufbau Svizzera e della commissione per un SRI. Concretamente si tratta di attentati pirotecnici contro installazioni dello Stato spagnolo (consolato generale e ufficio viaggi esteri), contro l'azienda viaggi esteri greca, Iberia ed EL AL (tutti nello stesso stabile: tra l'altro in collegamento con gli scioperi della fane dex prig. politix del PCE(r) e GRAPO negli anni 2002 e 2004), contro l'intelligence interna della Svizzera (DAP), contro la segreteria di Stato per l'economia (SECO2) e contro la polizia cantonale di Zurigo. Un altro attentato contro il consolato generale indiano a Berna per ora non appare più agli atti. Gli attentati portavano tutti la firma "Per una prospettiva rivoluzionaria". Sotto questo nome, dal 1997 succedono molti attentati contro lo Stato, il capitale, le guerre imperialiste, i vertici come il WEF e la controrivoluzione.

Da anni i servizi di Stato italiani e svizzeri tentano di arrestare la compagna. Alcune volte fu già in prigione per violazione dell'ordine pubblico. Su ordine dei servizi italiani si sono ripetute le perquisizioni coordinate a livello internazionale contro di lei. L'ultima il 12.2.2007 connessa all'ondata di arresti contro il progetto rivoluzionario del PC p-m in Italia. Il procedimento italiano allora aperto per partecipazione a un'associazione terrorista fino a oggi non è ancora ufficialmente chiuso. Anche la procura belga s'interessò per lei, quando il 5 giugno 2008 arrestò le/i quattro compagnx del SRI Belgio per sostegno ad un'associazione terroristica (ancora il PC p-m). Queste due rogatorie internazionali non risultano come capo d'accusa nel presente processo, ma i suoi atti sono allegati ai tanti classificatori del processo. Tipico per la controrivoluzione preventiva svizzera è che l'accusa evita il concetto di associazione terrorista o sovversiva. Espediente, con il quale crede di aggirare la questione del nemico politico interno del paese!

Comportamento della controrivoluzione

Distinguono chiaramente tra capi d'accusa concreta e "suggestionismo", come appunto l'introduzione del procedimento italiano o belga nel fascicolo principale. Lo stesso obiettivo tentano di ottenerlo con allusioni chiare o velate connesse all'anarchia e agli anarchici arrestatx in Svizzera che sono in prigione per un tentato attentato dinamitardo contro il nuovo laboratorio di ricerca sulle nanotecnologie IBM di Rüschlikon, o con il pacco bomba contro la lobby dell'atomo esploso in Svizzera. In questo contesto continuano a fare delle allusioni che dovrebbe suggerire un legame diretto o indiretto con il processo contro la compagna dell'Aufbau e del SRI.

Gli attacchi internazionale (in parte anche coordinati come quello in Belgio, Svizzera ed Italia) hanno in comune: con la criminalizzazione di singolx militanti vogliono colpire sia la costruzione della solidarietà internazionale di classe sia i progetti politici concreti nel paese stesso. Davvero nel senso di Mao Tse Tung: "Se il nemico ci combatte, allora è un bene", poiché è la prova che abbiamo tracciato una chiara linea di divisione tra noi ed il nemico. Se il nemico ci affronta con energia ci dipinge con tinte più fosche e nulla fa valere di noi, ancora meglio; poiché testimone che non solo abbiamo tracciato una netta linea di divisione tra noi e il nemico, ma che il nostro lavoro ha anche avuto dei successi."3 E per continuare l'appena citato da Aurora " prenderemo la palla al volo e tenteremo di fare del passaggio attraverso le sale dei tribunali un piccolo contributo al passaggio al processo rivoluzionario".

 

1: Collettivo prigionieri Aurora

2: Centro di competenza della federazione per tutte le questioni economiche centrali.

3: Se il nemico ci combatte, questo è un bene e non un male (26 maggio 1939)